"Avvertiamo perciò tutta la drammaticità della crisi finanziaria che ha investito molte aree del paineta: la povertà e la mancanza del lavoro che ne derivano possono avere effetti disumanizzanti. La povertà, infatti, può abbrutire e l'assenza di un lavoro sicuro può far perdere fiducia in se stessi e nella ropria dingità. Si tratta, in ogni caso, di motivi di inquietudine per tante famiglie. Molti genitori sono umiliati dall'impossibilità di provvedere, con il proprio lavoro, al benessere e i loro figli e molti giovani sono tentati di guardare al futuro con crescente rassegnazione e sfiducia".
É estremamente interessante il messaggio per la 32^ Giornata per la vita "La forza della vita una sfida nella povertà".
Sicuramente contiene al suo interno l'invito al mondo dell'economia e della politica per risollevare il nostro Paese dalla crisi.
Però possiamo cogliere anche l'occasione per riflettere sul significato di "benessere".
Moto spesso si confonde con il Pil. Altre volte si guarda alle poltiche sociali.
Così "ben-essere" risulta sempre legato alle nostre condizioni di "lavoratori e investitori" oppure di capacità di consumo o di vulnerabilità.
Coniugare vita ed economia ci porta più avanti. Porta le persone ad immaginare il loro futuro leggendo le risorse disponibili, facendosi compartecipi del bene comune.
Le nostre famiglie, nel loro cammino di fede, dovrebbero prepararsi a raccolgiere una sfida del nostro tempo: unire come vivere e perché vivere.
Senza equilibrio queste due dimensioni oggi ci lasciano divisi nella nostra intimità.
Agire sui nostri stili di vita, iniziare a recuperare un baricentro, recuperare la bellezza delle relazioni alla luce del Vangelo potrebbe essere un percorso importante che ogni famiglia potrebbe iniziare a percorrere.
Immagine tratta da http://buongiornomartina.files.wordpress.com/2008/04/equilibrio1.jpeg
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