mercoledì 4 novembre 2009

Bellezza e spiritualità dell'amore coniugale

Come è venuta alla luce la Regola spirituale per gli sposi di Karol Wojtyla?
Ero gioiosamente imbottigliata nel traffico della tangenziale est quando alla radio ascolto un’intervista a Przemylaw Kwiatkowski (non chiedetemi di pronunciarlo!) dottorando del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II della Lateranense e scopritore del testo, pubblicato in Grygiel L, Grygyel S, Kwiatkowsyi P. (a cura di), Bellezza e spiritualità dell’amore coniugale. Con un inedito di Karol Wojtyla, Coletti, Roma. 2009.
Dice di averlo scoperto per puro caso in una pubblicazione che documentava la storia dell’ufficio pastorale dell’arcidiocesi di Cracovia.
L’ho letto! Breve ma intenso. Il cuore del testo?
La spiritualità coniugale.
L’allora cardinale Wojtyla, in modo molto coraggioso, dice di si alla verità dell’Enciclica “Humanae Vitae” e la dice in modo molto concreto, proponendo un modo di vita ad un gruppo di coppie di sposi che vivessero questa spiritualità. Il testo parla di una spiritualità coniugale quotidiana, attenta alla morale di madre Chiesa; una spiritualità che però deve essere costantemente rielaborata in due. Si! In due! Il testo insiste su questo.
La regola non può essere né proposta, né vissuta dai singoli coniugi: è un cammino di coppia!
Un impegno. Una sfida dolce e faticosa. Un cammino parallelo verso un’unica mèta.
Questa spiritualità poi, non deve racchiudersi nel rapporto moglie-marito, ma estendersi ad un gruppo di coppie che pregano insieme ed insieme educano i loro figli e fanno apostolato.
Leggerlo è piacevole e per me, che non sono super partes, è stato avere conferma dell’eccezionale lungimiranza di Karol Wojtyla che ci permette di pensare di avere in lui (e non solo!) il precursore della spiritualità e della metodologia del Percorso Genitori.
Percorso incarnato e santamente vissuto dai coniugi Beltame-Quattrocchi e da tanti altri di cui solo Dio conosce la santità!
Buona lettura! Pace e bene.
Carmela



Commissione Famiglia A.C.

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