lunedì 17 novembre 2008

La crisi della famiglia può essere un'opportunità

Il tempo che viviamo è un tempo di transizione e di crisi antropologica che sembra travolgere tra le altre anche le relazioni di coppia e quindi la famiglia. Ma la “crisi” può essere vista e vissuta come una grande opportunità, soprattutto per i credenti, per alimentare e costruire un nuovo modello culturale e antropologico, e quindi sociale, che abbia davvero come riferimento Gesù Cristo.

Questa la suggestione chiave dell’intervento di Marco Guzzi nel primo incontro del percorso di formazione che l’AC romana propone a giovani-adulti, adulti-giovani e famiglie per il 2008/2009.

L’atteggiamento del cristiano di fronte alla crisi, e nell’incontro con i “volti quotidiani”, non può essere quello del piagnisteo o della “fuga identitaria”, ma quello dell’entusiasmo, cioè di chi ha davvero “Dio dentro”, una visione, un'ispirazione più grande di lui/lei.

Un atteggiamento che si costruisce anche accettando di abbandonare quel modello di “io bellico” (identità costante dell’uomo nella sua storia) che ci pone in contrapposizione violenta all’altro nella ricerca e difesa della nostra presunta identità. Mentre il Cristo stesso ci indica che la via del riconoscimento della propria identità passa da un ritrovare se stessi nelle relazioni quotidiane.

Simone

3 commenti:

Daniela ha detto...

Grazie Simone.

Oltre a quello che hai sintetizzato, mi piace sottolineare dell'intervento di Marco Guzzi ciò che riguarda l'urgenza, oggi, di conversione (S. Paolo atti 17-30 “Ora Dio ordina a tutti gli uomini di ravvedersi”). Mi ha colpito molto inoltre l'analisi delle paure viste come ostacolo alla comunicazione. In sintesi Marco Guzzi ci ha detto che l’unico modo di trasformare le relazioni è avere il coraggio di mettere in comune le proprie paure, ossia riuscire a comunicarle all’altro (moglie, marito), che può tirarci fuori dall’inferno. Dobbiamo imparare ad essere vulnerabili, uscire dall’illusoria sicurezza. "La vera sicurezza è il non difendersi".

Daniela

Anonimo ha detto...

giusto, approvo :D

ermoviola ha detto...

Ripartire dalle paure per rinnovare le relaizoni.
Le paure sono l'origine della diffidenza verso l'altro, e quindi anche verso la persona che si ama.
Ciò che a me sembra rivoluzionario è affrontare le paure con la debolezza e non con la nostra forza.
Infondo la finitezza dell'uomo è forse uno dei tratti principali dell'origine della comunione con i suoi fratelli.