«L’educazione è un cammino: si pone nel rischio e nella complessità del divenire della persona, teso tra nostalgie e speranza». In questo cammino è decisivo scegliere ogni giorno «ciò su cui sta o cade il senso ultimo della nostra vita».L’annuncio della vita vittoriosa sulla morte: è questa «la nuova evangelizzazione di cui ogni generazione ha bisogno. Ci sarà sempre bisogno di educatori che siano persone dal cuore nuovo, capaci di cantare il cantico nuovo della speranza e della fede lungo le vie, talvolta tortuose e scoscese, che i pellegrini del tempo sono chiamati a percorrere».
Le parole sono di mons. Bruno Forte, riportate su RomaSette: Educare alla bellezza di Dio, il titolo del suo intervento.
Per
questo tipo di "educazione" non è sufficiente sedere in cattedra e tanto meno discorsi assennati, occorre essere degli accompagnatori che indicano
il Maestro da seguire, come si suggerisce nell'articolo.
Da qui si può comprendere il ruolo privilegiato dei genitori ed il loro arduo compito.
Nella prossimità quotidiana loro possono, meglio di qualsiasi altro, gettare il seme del primo annuncio.
Con la loro esperienza di vita potranno trasmettere ai propri figli la bellezza di "sentirsi amati" come il Padre ama i suoi figli.Immagine è tratta da qui